La media education

Educazione ai media

Cos'è

Il nuovo compito della scuola del terzo millennio: educare ai media (dal cinema, alla radio, alla televisione, a Internet).

Possiamo definire la ME come "[...] il processo di insegnamento/apprendimento centrato sui media; la media literacy ne è il risultato - e altro non è che la conoscenza e le competenze che gli studenti acquisiscono in tema di mezzi di comunicazione. [...] la media literacy implica necessariamente il saper "leggere" e "scrivere" i media. La ME si propone dunque di sviluppare sia una comprensione critica sia una partecipazione attiva. Consente ai ragazzi di interpretare e dare giudizi consapevoli come consumatori dei media; ma li rende anche capaci di diventare loro stessi, a pieno titolo, produttori di media" (Buckingham D. 2006, Media Education, Trento, Erickson p. 22).

Leggere i media 

Perché insegnare i media

Due ragioni:

1.  la pervasività dei media nella vita dei giovani d'oggi.

2. L'influsso dei media sui ragazzi.

Secondo le statistiche italiane tre o quattro ore sono spese ogni giorno dai ragazzi davanti al televisore; a queste vanno aggiunte quelle passate ad ascoltare musica popolare o a 'navigare' in Internet.

In secondo luogo, i media non sono neutrali ma impongono stili di vita; di fatto, molto di quello che i nostri giovani sono e pensano, e di come si comportano è dovuto ai media.

Come insegnare i media

La ME nella scuola si può proporre come un 'lavoro di squadra' (approccio multidisciplinare ai media) a livello, ad esempio, di programmazione del consiglio di classe.

Che cosa insegnare dei media 

L'insegnamento dei media può essere articolato secondo alcune domande da cui prende l'avvio l'approccio di ME: chi comunica (chi ha prodotto il messaggio) e perché? Di che tipo di testo si tratta? Come è stato prodotto (l'alunno deve conoscere e dominare la logica del linguaggio dei media: linguaggio dell'immagine, dei suoni, dell'emozione, della narrazione, del montaggio, ecc.)? Quali interessi sono in gioco (i media non sono neutrali, e neppure innocui. Essi trasmettono una filosofia di vita e sono al servizio di ideologie di tipo commerciale, consumistico, politico e perfino religioso)? Chi riceve il messaggio e quale significato gli attribuisce? Come viene 'rappresentata' la realtà? Che cosa è stato omesso e perché?

Scrivere i media 

- La partecipazione online: può assumere varie forme, dalla comunicazione in un web forum alla creazione di un contenuto in un wiki e può offrire vantaggi quali sviluppare abilità sociali e cognitive utili per l'esercizio della piena cittadinanza e anche per la futura vita professionale.

Esistono però dei rischi, derivanti dalla possibilità di attuare o essere oggetto di comportamenti aggressivi come ad esempio il cyber-bullismo.

Per questo è essenziale formare gli adolescenti all'assunzione di comportamenti comunicativi consapevoli e responsabili nel rispetto di se stessi e degli altri.

Es. di attività: COSTRUIAMO UNA NETIQUETTE​

- La tutela della privacy e della sicurezza: i media digitali, specie i siti di social network , consentono di condividere pubblicamente informazioni personali e ciò solleva nuove questioni per la tutela della privacy. Molti giovani condividono con disinvoltura informazioni personali su Facebook ad esempio, senza interrogarsi sulle possibili conseguenze; per questo motivo occorre rendere gli studenti capaci di gestire in modo selettivo e pertinente le informazioni condivise online.  

- La credibilità: lo sviluppo delle tecnologie digitali ha offerto la possibilità di accedere a quantità enormi di risorse informative e di partecipare a scambi di esperienze intellettuali ricche e motivanti. Ciò costituisce un indubbio beneficio ma, al tempo stesso, sono comparsi nuovi problemi, legati in particolare alla credibilità e alla affidabilità delle informazioni dato che chiunque può pubblicare senza controlli di qualità preventivi.

I giovani sono tra i più esposti sia perché sono «grandi consumatori» di informazioni digitali sia perché la loro percezione del rischio può essere inferiore rispetto a quella degli adulti.

- L'autorialità: la diffusione di strumenti di pubblicazione e condivisione online, sempre più semplici da usare, ha ampliato le opportunità per l'utente di creare contenuti, consentendo di spingersi oltre il consumo passivo. Emergono però anche nuovi problemi: attività come quelle del «copia e incolla» sono quotidianamente praticate da migliaia di adolescenti, senza alcuna trasformazione creativa.

Fonti materiali utilizzati:

 Un toolkit per la digital e media literacy, Maria Ranieri Università di Firenze, Membro del Consiglio Direttivo dell' Associazione Italiana di Educazione ai Media e alla Comunicazione

- Digital e media literacy: modelli, strumenti e percorsi, Talk a cura di Maria Ranieri (UNIFI), 

Perché la Media education e perché il MED, Roberto Giannatelli, Professore emerito dell'UPS e Presidente emerito del MED

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