Copyright e copyleft
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In qualità di educatori siamo tenuti ad insegnare agli studenti la legalità e quindi anche la tutela del genio e del diritto d'autore. Sino a 70 anni dopo la morte si pagano i diritti su ogni esecuzione, utilizzo di immagini, idee, musica.
Nel caso di autore vivente (p.e. un compositore che crei una musica o un arrangiamento per un video curato dai ragazzi) è opportuno farsi rilasciare una liberatoria d'uso anche nel caso in cui il pezzo non sia ancora depositato in SIAE.
Ogni anno il ministero e la SIAE aggiornano le tabelle di pagamento forfettario -siamo intorno ai 50-70 euro, indipendentemente dal numero di brani, numero di esecuzioni ecc.- per cui se a inizio anno si riesce già a evidenziare il numero di occasioni in cui potrebbe scattare la SIAE conviene che la segreteria prenda accordi con la sede territoriale e dichiari il tutto. A conclusione del singolo evento o della singola produzione dvd, video... si compila il "borderò" con i dettagli e lo si consegna entro 3 gg. Sul sito SIAE tutta la documentazione è online.
Il copyright (diritto di copia) è una forma di diritto d'autore in uso nel mondo anglosassone, ma viene utilizzato ormai anche in Italia per definire il diritto d'autore. Al copyright si oppone il copyleft, lanciato dal 1984 da Richard Stallman attraverso la Free Software Foundation. L'espressione inglese copyleft è un gioco di parole su copyright e individua un modello di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali. Il sito italiano del copylefet è a questo indirizzo: www.copyleft-italia.it.
Le licenze Creative Commons sono delle licenze di diritto d'autore redatte e messe a disposizione del pubblico a partire dal 16 dicembre 2002 dalla Creative Commons (CC), un ente non-profit statunitense fondato nel 2001 da Lawrence Lessig, professore di diritto all'Harvard University. Queste licenze si ispirano al modello copyleft già diffuso negli anni precedenti in ambito informatico e possono essere applicate a tutti i tipi di opere dell'ingegno. Queste licenze, in sostanza, rappresentano una via di mezzo tra copyright completo (full-copyright) e pubblico dominio (public domain): da una parte la protezione totale realizzata dal modello all rights reserved ("tutti i diritti riservati") e dall'altra l'assenza totale di diritti (no rights reserved). La filosofia su cui si fonda lo strumento giuridico delle licenze CC si basa sul motto some rights reserved ("alcuni diritti riservati"): è l'autore di un'opera che decide quali diritti riservarsi e quali concedere liberamente.